Il punto centrale dello studio è tanto semplice quanto devastante: queste nanoparticelle si comportano in modo imprevedibile. Non restano dove dovrebbero. Una volta iniettate, si diffondono nel corpo con una logica tutta loro, accumulandosi in fegato, cuore, linfonodi e tessuti nervosi, e innescando infiammazioni. Gli esperimenti, soprattutto quelli su animali, hanno mostrato che le LNP “vuote” – cioè senza mRNA – risultano persino più attive e potenzialmente dannose. In pratica, anche togliendo il contenuto, l’involucro continua a fare danni.
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